- Autore articolo Di Liliana Frontela
- Data dell'articolo 29 Marzo 2022
Latta natura (non) morta
Quadro in metallo di Ciro Roberto Cipollone
Roberto Cipollone, noto come Ciro, ha un talento particolare: (ri)trova il valore in oggetti scartati e gli dà un nuovo senso, una nuova vita. Insomma, li fa rinascere come opere d’arte. L’ispirazione viene dal capire che questi oggetti scartati hanno una vocazione a trasformarsi in qualcos’altro, che tutte le cose hanno un valore, anche se nascosto, e che lo possiamo scoprire, se li guardiamo con degli occhi attenti.
“LATTA, la natura (non) morta” è una di queste opere. Una lamiera il cui elemento chiave è la latta. Dai ferri scartati, lo scultore crea un’opera d’arte che rappresenta ciò che sembrerebbe proprio l’opposto dal freddo metallo arrugginito: un delicato vaso di fiori. È la natura che si presenta in un altro modo, è il ferro che rinasce come fiore.
“Sopra un cerchio di una botte, ho messo questo barattolo schiacciato, che probabilmente apparteneva ad una conserva. Entrambi le ho fatte aderire al cartongesso di fondo, con della colla. Poi ci sono dei trucioli di torneria, e delle foglie di un vecchio lampadario, pezzi di ruggine. Ho dato anche qualche tocco di una vernice scrostata per dargli più preziosità”, ci spiega Ciro a proposito della LATTA.
Dall’apparente inutilità di ciò che era scartato se ne ridà il senso di esistere e la vitalità. Di ciò che sembrava morto, si rinasce ad una nuova vita. Perché, come dice Ciro, “natura morta” è un’espressione ambivalente. E come l’artista, possiamo anche noi riflettere: può la natura morire?
E con lui, possiamo capire che, nella natura, nulla può solo morire, ma può ritrovare il proprio valore, il proprio senso di essere.